Katy Perry

Ecco un argomento più leggero.

E' da circa un anno che mi sono appassionata a questa cantante e in particolare al suo stile: Katy Perry.

-Figlia di due pastori, Katy Perry cresce ascoltando musica gospel. Ha una sorella maggiore e un fratello minore. Nel 2001 ottiene un contratto con la Red Hill Records, con cui pubblica il suo primo CD, che porta il suo vero nome, Katy Hudson, un album di gospel cristiano. In séguito, l'artista comincia ad essere influenzata dalla musica dei Queen e da quella di Alanis Morissette. A questo punto della carriera, la cantante cambia il proprio cognome in Perry, dato che «Katy Hudson» era troppo simile a «Kate Hudson». Perry era il cognome da nubile della madre.

La Perry comincia a lavorare con il team di produzione «The Matrix» e, in particolare, con il produttore Glen Ballard. In questo periodo, incide anche una canzone che viene inserita nella colonna sonora del film 4 amiche e un paio di jeans. Nei primi mesi del 2007, Katy Perry firma un contratto con la Capitol Records, con la quale, il 17 giugno 2008, pubblica l'album One of the Boys. L'album viene preceduto da un EP, nel 2007, intitolato Ur So Gay, prodotto e scritto insieme a Greg Wells (produttore degli OneRepublic e di Mika). La title-track, "Ur So Gay", attira l'attenzione di Madonna, che dichiara che il brano è uno dei suoi preferiti, ma suscita polemica per gli apparenti contenuti omofobici del testo (anche se, considerando anche il tema apertamente omofilo del singolo successivo, "I Kissed a Girl" - «ho baciato una ragazza» e il testo continua, dicendo «e mi è piaciuto, il sapore del suo burrocacao alla ciliegia» - è più probabile che il significato della parola «gay» in "Ur So Gay" sia quello più colloquiale di «stupido» - che prende comunque le mosse da un'interpretazione omofobica; d'altronde, il ritornello dice chiaramente Ur so gay/U don't even like boys, cioè - ma la traduzione italiana qui proposta purtroppo non rende, cambiando l'aggettivo - «sei così stupido e non ti piacciono nemmeno i ragazzi»). Il 29 aprile 2008, viene estratto il primo singolo dall'album One of the Boys, intitolato "I Kissed a Girl", che debutta nella Billboard Hot 100 alla posizione #76, arrivando alla vetta della classifica il 25 giugno 2008. Il brano genera numerose controversie nella rappresentazione di sessualità, omosessualità e promiscuità. Katy Perry ha lavorato anche come attrice, nella soap opera Febbre d'amore, oltre ad essere apparsa in alcuni videoclip, fra cui "Cupid's Chokehold" dei Gym Class Heroes, il cui frontman, Travis McCoy è il suo attuale fidanzato.Katy Perry è stata scelta da MTV per presentare gli MTV Europe Music Awards 2008 che si sono tenute il 6 novembre a Liverpool, vincendo inoltre la Categoria New Act.-






with Miley Cyrus&Leticia Cyrus


Guardate alcuni degli stravaganti e bellissimi abiti che ha indossato durante la conduzione degli EMAs 2008 a Liverpool

Non posso che adorare il suo stile e gli abiti che indossa (magari potessi andare anche io in giro così), di sicuro avrà una lunga carriera da percorrere considerando che è già una piccola diva visto l'entourage di ben 17 persone!!!Beeeata lei!!:)



xoxo
Simonetta

Oscar Wilde e l'Omosessualità

Oggi voglio parlare di un argomento molto serio e a cui tengo molto, pur non appartenendo direttamente a quella categoria.


Il grande scrittore Oscar Wilde sta accompagnando da circa sette anni la mia crescita.

Ricordo quandi lessi "Il Principe Felice" e da allora mi appassionai a lui.


-Oscar Wilde(Dublino 1854-Parigi 1900), poeta, romanziere, commediaografo, è senz'altro il più importante scrittore dell'epoca vittoriana. Nel 1895 fu condannato per omosessualità a due anni di carcere:esperienza che lo segnerà per il resto della vita. Tra le sue opere: "Salomè", "Il ventaglio di Lady Windermere", "Il ritratto di Dorian Grey", "De Profundis".




Ieri leggo in prima pagina, sulla "Repubblica", un articolo che mi ha lasciata allibita, senza parole, delusa:


"Dal Vaticano monito all' Onu L' omosessualità resti reato

Repubblica — 02 dicembre 2008 pagina 6 sezione: CRONACA
CITTÀ DEL VATICANO - Sui gay spira aria di crisi tra Onu e Santa Sede. Motivo: l' annunciata dichiarazione sulla depenalizzazione universale dell' omosessualità che a metà dicembre la Francia, a nome dei paesi Ue, presenterà al Palazzo di vetro di New York. Un passo apertamente criticato dall' arcivescovo Celestino Migliore, l' Osservatore permanente della Santa Sede all' Onu, che ieri, all' agenzia stampa francese i.Media, ha preannunciato il voto contrario del Vaticano sostenendo, tra l' altro, che se gli omosessuali venissero inseriti «nelle nuove categorie protette dalle discriminazioni, gli Stati che non riconoscono le unioni tra persone dello stesso sesso saranno oggetto di pressioni e verranno messi alla gogna, e si creeranno nuove ed implacabili discriminazioni». E ancora. Migliore si è detto pure «indignato e rattristato» dal progetto di introdurre l' aborto tra i diritti umani promosso da alcune associazioni sempre all' Onu. Una «barbarie moderna che - teme il presule - smantella le nostre società». A sostegno delle tesi del nunzio all' Onu in serata è intervenuto anche il portavoce papale padre Federico Lombardi per respingere punto per punto le numerose critiche piovute sul Vaticano da quasi tutti i partiti, del centrodestra e del cetrosinistra, e dai rappresentanti di organizzazioni gay storiche come l' Arcilesbica e l' Arcigay che accusano la Santa Sede di «coprire» quei Paesi che prevedono la pena di morte per gli omosessuali. «Non è così - controbatte padre Lombardi - l' intervista di monsignor Migliore dice cose chiare e del tutto condivisibili. Nessuno vuole difendere la pena di morte per gli omosessuali. I noti principi del rispetto dei diritti fondamentali della persona e del rifiuto di ogni ingiusta discriminazione, sanciti nello stesso Catechismo della Chiesa cattolica, escludono non solo la pena di morte, ma tutte le legislazioni penali violente o discriminatorie contro gli omosessuali». «Qui però - prosegue - non si tratta solo di depenalizzare l' omosessualità, ma di introdurre una dichiarazione di valore politico che si può riflettere in meccanismi di controllo con cui ogni norma, non solo legale ma anche relativa alla vita di gruppi sociali o religiosi, che non ponga esattamente sullo stesso piano ogni orientamento sessuale può venire considerata contraria al rispetto dei diritti dell' uomo». Simili norme «possono diventare - conclude il portavoce di papa Ratzinger - strumenti di pressione o discriminazione per chi, ad esempio, considera il matrimonio fra uomo e donna la forma fondamentale e originaria della vita sociale e come tale da privilegiare. Non per nulla meno di 50 Stati membri dell' Onu hanno aderito alla proposta in questione, mentre più di 150 non vi hanno aderito. La Santa Sede non è sola». «È una posizione politica inaccettabile e falsa - controbatte Anna Paola Concia del Pd - perché confonde i piani della discussione. Depenalizzare l' omosessualità significa impedire ad alcuni Stati di condannare gli omosessuali alla pena di morte e alla galera: questa è l' ingiusta discriminazione». Analoghe critiche anche dal Pdl con Margherita Boniver, presidente del Comitato Schengen, che si dice «allarmata per la posizione anacronistica del Vaticano, perché la dichiarazione che la Francia presenterà all' Onu è stata già approvata da tutti i 27 governi europei, Italia compresa». Tra le poche voci favorevoli a Migliore, Rocco Buttiglione (Udc), al quale «non risulta che la Chiesa cattolica sia contraria alla depenalizzazione del reato di omosessualità». «La Chiesa - sostiene Buttiglione - si oppone, invece, a una iniziativa di alcuni Stati europei, o forse della burocrazia di Bruxelles, che vuole definire per gli omosessuali uno status privilegiato». - ORAZIO LA ROCCA "



E adesso vi propongo un altro articolo, tratto sempre da "Repubblica", riguardante Oscar Wilde; vi consiglio di leggere con molta attenzione:


"Orsini e Marini, due voci per Wilde
Repubblica — 06 giugno 2008 pagina 17 sezione: MILANO
Nel 1895, dopo un processo clamoroso, Oscar Wilde venne condannato a due anni di carcere duro e lavori forzati per "grave immoralità", eufemismo con cui la pruderie dell' Inghilterra vittoriana indicava il reato di omosessualità. Li scontò nel carcere di Reading, e quando ne uscì, in miseria e ghettizzato da quella buona società che gli aveva dato il successo, trasferì questa drammatica esperienza nei versi della Ballata del carcere di Reading. Un' opera testamento - sarebbe morto senza riuscire a pubblicare più nulla, solo e sfinito dall' alcol, a Parigi nel 1900 - e un duro atto di accusa contro la giustizia inglese e le condizioni inumane delle prigioni di allora: «un pamphlet commovente e convincente contro la pena di morte», come lo definisce Umberto Orsini che insieme a Giovanna Marini da domani lo porta in scena al Piccolo, sul palcoscenico del Teatro Studio. Un oratorio laico a due voci fatto di musica e parola, che vede insieme l' attore e la cantautrice folk, due artisti straordinari diversi per percorso e temperamento: «L' idea dello spettacolo ci venne mentre lavoravamo insieme a Urlo di Pippo Delbono - racconta Orsini - . Cercavo dei testi sul potere da inserire nello spettacolo e lessi della Ballata di Wilde, che Adriano Sofri avrebbe dovuto leggere proprio a Milano, in Duomo. Finì che non gli diedero il permesso, ma a me restò la curiosità, e la proposi a Pippo che accettò». «Durante le prove di Urlo avevamo dei momenti di attesa molto lunghi - ricorda Giovanna Marini - . Mi venne in mente di comporre delle canzoni sulla Ballata di Wilde, e le facevo ascoltare a Umberto. Sulla traduzione italiana, però, non venivano bene, le parole italiane hanno troppe sillabe, allora iniziai a lavorare sull' originale inglese: Wilde l' ha scritto con un ritmo popolare e molte rime, appena lo leggi già lo canti, fa venire in mente le ballate irlandesi. Così ho scritto le cinque ballate popolari che sono nello spettacolo. Ispirandomi al Winterreise di Schubert, che nel testo ha tante immagini che ricorrono nei versi di Wilde e lo stesso andamento da cantastorie. E anche ai Beatles e alle loro liriche bellissime, piene di cultura passata, come Penny Lane, canzoni che sentivo quando avevo trent' anni e amavo già quei quattro ragazzi, più giovani di me». Sulla scena essenziale, una scatola nera che può ricordare il parlatorio di un carcere dove li ha rinchiusi la regia sobria di Elio De Capitani, che insieme a Orsini ha anche curato la traduzione italiana, campeggia un grande crocifisso («Lo abbiamo trovato abbandonato in una chiesa sconsacrata, tre anni fa al debutto al festival di Asti, e da allora ci ha seguiti dappertutto», racconta la Marini), unico elemento scenico di un recital poetico e toccante, dove Wilde racconta la storia di un giovane capitano della guardia regia, condannato a morte per aver ucciso la sua donna, e le reazioni dei suoi compagni di prigione nell' attesa dell' esecuzione. «Wilde parla di pena di morte - sottolinea Orsini - ma il suo discorso è più vasto, tocca sfere private e più profonde. Parla di un assassino ma anche di tutti noi, dei piccoli crimini che commettiamo ogni giorno, di come con la menzogna e il poco amore ognuno di noi uccide il bene che ha in sé. è una bomba a orologeria che scuote le coscienze, non lascia indifferenti». E la Marini: «I toni sono di comprensione totale, forse per questo la sorte del capitano colpisce tanto la fantasia del pubblico. "Ognuno di noi uccide colui che ama", scrive Wilde. Ed è terribile, ma vero. La famiglia è il luogo della violenza esacerbata, quanta violenza si compie nel segno dell' amore». - SIMONA SPAVENTA"


Per ME è inammissibile che esseri UMANI vengano condannati per una caratteristica personale ossia l'omossessualità; il Vaticano dovrebbe un attimo riflettere su come agì Gesù nei confronti dei lebbrosi che venivano allontanati da tutti, dovrebbe pensare agli insegnamenti di Dio sul RISPETTO verso il prossimo.


Si parla tanto di ripetto, continuamente, ma credo che non tutti abbiano davvero compreso cosa significhi questo termine e forse in molti non sanno quale sia la differenza tra comprensione e accettazione che sono due concetti estremamente diversi poichè l'accettazione è un atto formale mentre la comprensione verso un'altra persona o un'altra idea si ha quando, riconoscendone la diversità, le si dà una dignità di esistere pari alla nostra.


La Chiesa dovrebbe essere la prima, a prescindere da qualunque cosa, ad essere d'accordo con la depenalizzazione dell'omosessualità.


Vorrei infine spendere poche parole nei confronti di quelle persone ignoranti che non hanno ben assimilato il concetto di comprensione del tipo:"Un tizio grida ad un altro, che non poteva camminare, -Alzati!- e vedendo che questo non si muoveva, pensò che fosse sordo" e che si permettono di dire "Gli omosessuali mi fanno schifo". Il termine "schifo" non lo si può rivolgere a nessun essere umano poichè offende la dignità di ogni persona e poi non esistono al mondo persone migliori e persone peggiori ma esistono persone intelligenti e persone che non hanno idea di come si usi il cervello. Prima di declamare frasi del genere pensate a Oscar Wilde, a Federico Garcia Lorca, a Vladimir Luxuria e rendetevi conto che solo pochi uomini hanno saputo davvero vivere la vita e che in pochissimi hanno saputo lasciare il segno in così tante anime; se avete bisogno di sentirvi in qualche modo superiori agli altri, studiate e donate ciò che avete di meglio all'umanità ma non prendetevela con chi (secondo la vostra mentalità ignorante) considerate diverso è invece ha molte più qualità da condividere.


PIU' E' BASSO IL LIVELLO CULTURALE, TANTO PIU' E' FREQUENTE IL FENOMENO DELLA NON COMPRENSIONE

TANTO PIU' E' ALTO IL LIVELLO DI MORALITA', TANTO PIU' E' BASSO L'INDICE DI AGGRESSIVITA' IN DIFESA DELLE PROPRIE IDEE!!!





Vi saluto con una significativa frase di Oscar Wilde:


Sono fin troppo consapevole che si vive in un'epoca in cui solo gli ottusi sono presi sul serio, e io vivo nel terrore di non essere frainteso.



xoxoSimonetta